“Con la collezione WABI-SABI, abbiamo voluto rivoluzionare il modo in cui vediamo la carta - spiega la direttrice creativa di ICMA, Valentina Folli - partendo da basi riciclate al 100%, abbiamo valorizzato le piccole imperfezioni derivate dalla variabilità del macero e cercato una nuova estetica che desse meno importanza alla “perfezione industriale” e si focalizzasse sull’uso responsabile di materiali e risorse.

Studiando gli archivi storici di ICMA e selezionando alcune goffrature stampate poi “al goffrè”, abbiamo cercato di infondere alla materia un aspetto unico e sobrio, un’essenza semplice e frugale, il tutto mantenendo l’impatto ambientale il più basso possibile”.

WABI-SABI utilizza basi 100% riciclate, certificate FSC® Recycled Credit, prodotte senza cloro e sbiancanti ottici e nobilitate con la stampa al goffrè, una tecnica tradizionale di ICMA, che colora e goffra la carta in un solo passaggio.

Due le basi utilizzate, bianco naturale e nero da 120gsm, cinque le goffrature proposte: piquet, shantung, riso, pied de poule, cotone. Blu, azzurro, rosa, argento, bianco, beige e grigio sono i colori scelti per una palette a basso contrasto cromatico, ma ricca di dettagli tattili.

Tutte le carte della collezione WABI-SABI sono 100% riciclate e riciclabili grazie a nobilitazioni minimali, prodotte con un solo passaggio in macchina e con un quantitativo ridotto di pigmento.

Con WABI-SABI, ICMA continua il suo impegno per l’ambiente: ogni 10.000 fogli venduti, sarà piantato un albero nella sua foresta Laetitia (in collaborazione con Treedom).

 

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